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La bicicletta vista da Alfredo Oriani - bicicletta vintage appoggiata a un muro

La bicicletta vista da Alfredo Oriani

Scrittore e poeta italiano faentino.  Autore di romanzi, opere di polemica politico-sociale e scritti d’arte e di storia. Ma anche appassionato ciclista. Ecco la bicicletta vista da Alfredo Oriani. 

Rubiamo queste belle parole al nostro conterraneo scrittore Oriani che loda il nuovo mezzo, la bicicletta, da poco inventato e messo in commercio. Pare che Oriani ne acquistò una nel 1894 a Faenza presso Filippo Zoli detto “La Pera” , ex campione del pedale.

Oriani fu senz’altro un precursore del viaggio in bicicletta e quindi un’ispirazione per noi che oggi ci appassioniamo al “gravel” . All’ora non era che l’unica strada possibile. 

Anche oggi come allora, nei suoi racconti di viaggio “pare di sentire una finestra spalancata bruscamente alla grand’aria e alla polvere vera”!

La bicicletta vista da Alfredo Oriani - antica sella bicicletta

Le sue esperienze di viaggio

Era l’estate del 1897 quando Oriani parte da Casola Valsenio per un viaggio intrapreso per la prima volta “senz’altro scopo che quello di viaggiare”. Il suo viaggio è descritto in un diario che venne poi stampato nel 1902.

Osserva Oriani con grande lucidità che “domani la carrozzella automobile ci permetterà viaggi più rapidi e più lunghi ma non saremo più né così liberi né così soli”! (sì ragazzi stiamo parlando di ben prima dell’avvento dell’automobile come la conosciamo noi oggi!)

La bicicletta vista da Alfredo Oriani - antico manubrio bicicletta su ponte e fiori

La bicicletta vista da Alfredo Oriani

“Il piacere della bicicletta infatti e’ quello stesso della libertà, forse meglio di una liberazione! ” Queste sue parole sono potenti oggi come allora e descrivono con efficacia perché ci piace andare in bici. “ Andarsene ovunque, ad ogni momento, arrestarsi alla prima velleità di un capriccio, senza preoccupazioni come per un cavallo, senza servitù come in treno. ” E ancora ” la bicicletta siamo ancora noi, che vinciamo lo spazio ed il tempo. Siamo soli senza nemmeno il contatto con la terra, che le nostre ruote toccano appena, quasi in balia del vento, contro il quale lottiamo come un uccello. ”

E anche se oggi la bicicletta non suscita più lo stesso stupore di un mezzo nuovo ancora sconosciuto come ai tempi di Oriani che osservava. ” I fanciulli vi ammirano, le donne vi guardano” lasciamoci ispirare da lui, diamo alla bici il giusto valore, utilizzatela il più possibile, lasciate a casa la macchina, LIBERATEVI E DIVENTATE POETI!

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